IL TERRITORIO

 
L'area geografica che viene indicata come Terra Dei Trulli e Del Barsento si estende tra i territori dei comuni di Alberobello, Noci, Putignano e Castellana Grotte. A queste cittadine s'aggiungono anche Sammichele, Gioia Del Colle e Turi. Il toponimo Barsento, di origine messapica, significa che è alto, forte. L’origine del toponimo e il ritrovamento di reperti archeologici hanno ricondotto l’origine del sito al periodo preellenico, mentre per alcuni dei primi villaggi si hanno testimonianze certe soltanto a partire dall'epoca romana. Il paesaggio in questi territori pur costituendo una risorsa fondamentale - determinando un valore aggiunto per le produzioni con denominazione di origine, configurandosi come elemento chiave per le sviluppo turistico e per la biodiversità legata alla qualità degli spazi coltivati - non è esattamente omogeneo e possiamo ritrovare tipologie molto diverse e interessanti di attività produttive agricole.
Anche il paesaggio sensibile, quello che l’occhio può abbracciare in un giro di orizzonte o - se si vuole - percettibile con tutti i sensi, comprende una grande ricchezza d'elementi, sia antropici che più propriamente naturalistici.
Gli ambiti rurali e quelli urbani in Terra Dei Trulli e Del Barsento sono tuttavia strettamente connessi e le aree agricole stabili o attive mantengono spesso una forte relazione con i centri abitati, pur mantenendo una qualche vicinanza  con aree anche incolte e più tipicamente naturali.  La relazione insomma fra centri abitati, urban sprawl, aree agricole e zone meno coltivate e selvagge è vissuta in questa particolare zona geografica in un atipico continuum.
Questo è un territorio straordinariamente ricco, inserito in un contesto in cui la natura ancora oggi è elemento ineludibile. Proprio vicino ad Alberobello, per esempio, è possibile visitare l'Oasi di Bosco Selva, istituita nel 1985 ed estesa per circa 50 ettari di proprietà comunale. Qui si incontrano veri e propri "monumenti" vegetali secolari, quali fragno (Quercus trojana) Roverella (Quercus pubescens), che avvolgono un'area collinare che degrada con una profonda lama verso la campagna circostante. L'interesse naturalistico di queste zone si deve proprio alla presenza del fragno, specie quercina. Attraverso sentieri che percorrono il Bosco Selva è possibile una visita emozionante per osservare numerose specie botaniche tipiche dell'area mediterranea. L'avifauna è rappresentata da numerose specie, tra cui l'Upupa e la Ghiandaia.
La qualità del paesaggio e l’esperienza quotidiana di contatto con un patrimonio storico ed artistico diffuso tocca il suo climax proprio nei trulli che sembrano concentrare in maniera stilizzata questa ambivalenza tra cittadino e rurale, dove il mantenimento di espressioni rappresentative delle identità culturali locali, ma anche del valore del paesaggio, si traducono operativamente nell’armonico coesistere di attività produttive generatrici di reddito per le popolazioni e tutela delle tradizionali caratteristiche paesaggistiche e ambientali.
I trulli più antichi che troviamo oggi ad Alberobello risalgono al XIV secolo e la costruzione a secco, senza malta, venne imposta ai nuovi coloni di modo che le loro abitazioni potessero essere smantellate in fretta: un metodo efficace per evitare le tasse sui nuovi insediamenti imposte dal Regno di Napoli e “guidare” proficuamente lo sviluppo del territorio.
I trulli di questa area geografica - allora - sono in qualche modo anche testimonianza delle notevoli capacità di adattamento dell’uomo, del suo ingegno e della sua propensione verso modelli di vita ecososteniibili. Le loro stesse caratteristiche architettoniche sono molto piú evolute rispetto a similari manufatti architettonici presenti nel resto del mondo, tanto che Alberobello è oggi l’unico agglomerato urbano costituito da più di mille di queste tipiche abitazioni, diventate oramai definitivamente patrimonio mondiale dell’UNESCO.